SAPER ATTENDERE - Psicomotricista Ilaria Palvarini
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SAPER ATTENDERE

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SAPER ATTENDERE

ASPETTARE IL PROPRIO TURNO: GIOCHI E STRATEGIE PER AUMENTARE LA CAPACITA’ DI ATTENDERE DEL VOSTRO BAMBINO

 

Il saper attendere è una qualità fondamentale, non sempre infatti possiamo ottenere ciò che desideriamo, e ancora più raramente possiamo ottenerlo subito. Questo può essere fonte di frustrazione, ma sarebbe opportuno riuscire a trasformare la frustrazione in motivazione a fare meglio e di più per arrivare all’obiettivo. Durante l’attesa è altrettanto frequente provare la sensazione di impazienza, il bisogno impellente di “fare qualcosa d’altro intanto che..”, ma il rischio è quello di dare inizio ad attività che distolgono l’attenzione dal compito, e dunque allontanano il traguardo.

 

Se non si sa gestire l’attesa, e il normale senso di frustrazione che può derivarne, si rischia di ritrovarsi invischiati in uno stato di agitazione inutile e che anzi agisce come ulteriore ostacolo al raggiungimento della soddisfazione, in un circolo vizioso.

 

La capacità di pazientare, di attendere il proprio turno, di INIBIRE altre attività e movimenti inizia a svilupparsi molto precocemente, già in epoca neonatale, ma non sarà pienamente matura fino all’età adulta, in quanto è legata alla maturazione del cervello, in particolare dei lobi frontali. Seppure alcuni bimbi facciano più fatica di altri, le strategie e le attività proposte di seguito si mostrano utili per tutti i bambini.

 

FORNIRE UN AIUTO VISIVO: IDENTIFICARE UN SEGNALE DI VIA E UN SEGNALE DI STOP che aiuti il bambino a sapere quando è il momento di iniziare.

Per esempio si può strutturare un mini percorso psicomotorio che il bambino dovrà eseguire nel momento in cui “si accende” il semaforo verde ovvero quando gli si mostra un bollo colorato di verde, alla comparsa del bollo rosso il bambino deve bloccarsi finché non comparirà nuovamente il segnale di via. Se il bambino è molto piccolo si potrà disegnare nel bollo verde una smile sorridente e nel bollo rosso apporre la foto di un bimbo che dorme.

 

Quando vengono proposte attività di gruppo si potranno utilizzare tanti cartoncini verdi quanti sono i bambini con scritto all’interno il loro nome (o la loro foto se sono piccoli) e il bollo rosso descritto prima. Soltanto chi viene chiamato si alza per eseguire il percorso

 

Qualora vi sia un bimbo che fa particolarmente fatica, si può preparare una striscia che renda visibile la sequenza dei turni di gioco. L’attività andrà fatta in piccoli gruppi e inizialmente il suo turno coinciderà con l’inizio dell’attività, poi in seconda posizione e così via. Perché la sua capacità di attesa perduri fino al termine dell’attività sarà nuovamente lui a chiudere il cerchio dei turni. Questo funziona anche come premio per aver aspettato.

 

ISTITUIRE UN SISTEMA DI PREMI E GRATIFICAZIONI in quanto sono strumenti molto efficaci per aiutare il bambino a tollerare meglio la fatica che nasce dal dover aspettare. Devono essere pressoché immediati, almeno inizialmente, con l’obiettivo di spostarli più avanti nel tempo facendoli crescere di entità. Il fine è quello di favorire l’autoregolazione del comportamento, portando il bambino a percepire che può essere meglio una gallina domani (che nel tempo ci procurerà tante uova) piuttosto di un solo e unico uovo nell’immediato.

 

LIMITI CORPOREI: INDIVIDUARE UNO SPAZIO DELL’ATTESA

Inizialmente il bambino può aspettare in braccio, poi seduto in un bel cuscinone contenitivo, come la ciambella per i neonati, per intenderci, con l’adulto vicino a lui. Quando è più grande, o il suo comportamento appare più maturo, è bene che l’adulto inizi ad allontanarsi, offrendogli la possibilità di autoregolarsi, sempre aiutandolo tramite l’organizzazione dello spazio: per esempio attendendo stando seduto su uno sgabello un po’ alto o in uno scatolone di cartone dai bordi alti…

 

GIOCHI E ATTIVITA’ PER AUMENTARE I TEMPI D’ATTESA:

 

IL GIOCO DELLA BACCHETTA

 

ASPETTA ASPETTA, SENZA FRETTA, QUANDO ALZERÒ LA MIA BACCHETTA… SOLO ALLORA POTRAI USCIRE DALLA CASETTA. Distribuire delle casette (cerchi oppure sedie o fogli di giornale) entro cui il bambino deve stare finché non si alza la bacchetta magica (con attaccato il bollino verde). A quel segnale il bambino deve uscire e andare a catturare la bacchetta più velocemente possibile. A quel punto sarà il suo turno per fare il mago/strega e recitare la filastrocca. Al posto della bacchetta visiva si può fare lo stesso gioco con un “bacchetta sonora” ovvero un flauto, che viene suonato come suono di via. In questo caso porsi dietro al bambino in modo che debba affidarsi all’attenzione uditiva.

 

IL TESORO

 

materiale necessario: tante sedie quanti sono i bambini, molti gettoni- vanno bene anche dei dischetti di cartoncino da spargere per la stanza) far suonare una musica lenta e melodiosa, rilassante, durante la quale il bambino deve stare seduto sulla sedia. Quando la musica si ferma, andare a raccogliere quanti più gettoni possibile fino a che non ricomincia la musica. A quel punto ritornare subito seduti. Se alla fine di 3 partite si sono raccolti almeno 5 gettoni si ha diritto ad un premio ovvero il tesoro. Si deve avere un tesoro per ogni bambino, per esempio caramelle o cioccolatini dalla carta dorata, come i lingotti oppure oggetti ricoperti di stagnola come fossero d’argento. I gettoni vengono tolti se non si torna subito al proprio posto. Per aumentare i tempi d’attesa, poiché il conteggio dei gettoni viene fatto alla fine del gioco, si può aumentare il numero di partite (e di gettoni da guadagnare) e la durata della musica.

 

Vi sono molti vecchi giochi utilissimi allo scopo di aumentare i tempi d’attesa come “il lupo mangia frutta”, “strega comanda color”, “bandiera”, “nascondino” che hanno il pregio di contenere già il premio, immediato ma non materiale: diventare protagonisti del gioco.

 

GIROTONDO DEL PALLONE

 

Pallone rotondo, grande come il mondo, gira in tondo, scoppia il finimondo ….BUUUMMM! I partecipanti (minimo 3, massimo infinito) sono in cerchio e si passano il pallone. Uno di loro canta la filastrocca del girotondo, lenta o veloce, o variando il ritmo. Il partecipante che ha in mano il pallone al termine della filastrocca, deve buttarlo con forza per terra, dicendo “Buuuumm!” e poi lo deve passare a un altro partecipante, e il gioco ricomincia.

 

Coinvolgete quante più persone possibile in questi giochi: amichetti, cugini, mamme, papà, nonni, vicini, zii etc. in modo che il vostro bambino possa avere quanti più modelli di comportamento a cui ispirarsi (l’imitazione dei coetanei è molto forte, evitate di fare questi giochi con tanti bimbi tutti insieme, soprattutto se molti di loro non sono ancora bravi ad aspettare). E’ importante ripetere queste attività di frequente, inventandone di simili, e non scoraggiarsi in caso di insuccessi. Ponendovi come modelli comportamentali adeguati, il bambino imparerà a rispettare il proprio turno.

 

ATTENZIONE: le promesse vanno rispettate! Sia che si tratti di premi sia di penalità (è bene preferire i primi e sostituire le punizioni classiche con una penalità: una “multa” ovvero la perdita della possibilità di raggiungere il premio), i patti vanno rispettati. Scegliete premi “accessibili” come impegno per voi e come fruibilità per il bambino.

 

Calibrate le attività sul bambino: l’entità degli aiuti, la durata dell’attività (il tempo d’attesa e il numero dei partecipanti), la difficoltà della proposta.

 

Aumentate le probabilità di successo: proponete due o tre attività di seguito cosicché, nel caso di insuccesso, venga data al bambino la possibilità di fare meglio nell’attività successiva, imparando dall’errore. Forse nel secondo gioco metterà più impegno e riuscirà ad evitare la multa e a guadagnarsi il premio. La prossima volta sarà più motivato!

 

Dott.ssa Ilaria Palvarini,
Terapista Della Neuro e Psicomotricità Dell’età Evolutiva

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