GIOCO E ABILITÀ GRAFICHE - Psicomotricista Ilaria Palvarini
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GIOCO E ABILITÀ GRAFICHE

40266160 - two happy creative kids drawing with chalk on sidewalk

GIOCO E ABILITÀ GRAFICHE

La scrittura è soltanto l’ultimo step della grafo-motricità ed è una conquista importante: è lo strumento veloce e personale per fissare idee, pensieri, storie e nozioni. La scrittura, intesa come atto grafico, è anche, soprattutto per il bambino, un modo per esprimere la propria personalità e identità. E’ lasciare un segno personalizzato e visibile della propria essenza; è la riprova tangibile di essere diventati padroni del proprio gesto.

Purtroppo un incremento nell’utilizzo di strumenti tecnologici, a discapito dei giochi liberi di movimento e dell’esercizio di abilità manuali, può mettere a rischio il buon sviluppo di tutte quelle componenti di equilibrio, coordinazione oculo-manuale e motricità fine che confluiscono nelle abilità grafo-motorie.

Molti insegnanti, all’inizio della scuola primaria, concordano nell’affermare che i bambini mostrano scarse attitudini nelle abilità manuali, anche semplici ed individuano meno destrezza nell’utilizzo delle dita. Ciò si ripercuote negativamente sull’acquisizione di una scrittura fluente, leggibile e veloce, in ultima analisi funzionale.

E’ sempre meglio lavorare sulla prevenzione, per consentire uno sviluppo adeguato, piuttosto che intervenire a posteriori sulle difficoltà… quindi mettiamoci subito all’opera: il vostro bambino non sarà mai “troppo piccolo”, basta solamente scegliere le attività giuste!

Già dai primi mesi di vita del bambino, procuratevi dei giochi morbidi, colorati, ricchi di sporgenze e appigli in modo che possano essere afferrati con diversi adattamenti della posizione delle mani. Attenzione ad utilizzare sempre materiale atossico e abbastanza grosso da non risultare pericoloso durante l’esplorazione con la bocca! Legate questi piccoli oggetti ad una corda e fateli oscillare e fluttuare lentamente in varie direzioni in modo che il bambino li segua con gli occhi per afferrarli. Partite dalla posizione supina poi seduta e infine in piedi. Quando camminerà potreste spostarvi anche voi in una sorta di gioco “Prendi la coda!”

Favorite le attività di impasto con vari materiali, anche acqua e farina, o pasta di sale. Per i bambini più grandi si può chiedere di aiutare in semplici attività di cucina o impegnarli in semplici sessioni di cake design, attività così di moda e così interessante grazie all’estrema varietà dei temi possibili.

Infilature e allacciature di vario genere sono molto utili allo scopo di aumentare l’indipendenza fra le dita e al contempo la coordinazione delle stesse.

Mettere a disposizione del bambino strumenti musicali giocattolo come tastierine e fisarmoniche, oppure il flauto e la tromba che richiedono la partecipazione delle dita.

Per le attività a tavolino preferite fogli abbastanza grandi, posti in verticale o su piani inclinati. Scegliete fogli ruvidi, perché offrono maggiori informazioni sensoriali al bambino e gli permettono di esercitare meglio il proprio controllo sull’azione; le superfici lisce e lucide invece fanno sfuggire il movimento e così le dita si contraggono in modo eccessivo nel tentativo di mantenere la presa dello strumento e il controllo sul gesto.

Favorite l’utilizzo dei colori a dita.

Sì ai pastelli a cera e alle matite colorate, meglio se con impugnatura triangolare.

Riducete al minimo l’utilizzo dei pennarelli grossi che, essendo molto grandi e pesanti per la piccola mano del bambino, portano involontariamente ad un’impugnatura inadeguata e ad un aumento di tono nel tentativo di stabilizzare la prensione.

Per le attività a tavolino ci si può sbizzarrire anche facendo disegni con il dito su un ripiano spolverizzato di farina gialla macinata fine o ricoperto di schiuma da barba.

Infine, esistono numerose schede stampabili come stradine, labirinti, “unisci i puntini” esercizi di pregrafismo, molto utili e di soddisfazione per i bambini in età prescolare.

Ricordate: ciò che importa è consentire al bambino di sperimentare il maggior numero possibile di strumenti grafici e superfici in modo da favorire più esperienze tattili e cinestetiche che verranno così inserite nella memoria motoria e generalizzate nelle future acquisizioni, come per esempio la scrittura in corsivo.

Inoltre, come sottolineato all’inizio, è bene tenere presente l’aspetto psicologico-emotivo del gesto grafico: vanno premiati e condivisi l’intenzione e l’investimento emotivo che il bambino vi pone, qualunque sia la sua abilità o lo stadio espressivo raggiunto, indipendentemente dal risultato della produzione grafica. Evitiamo perciò di commentare negativamente il risultato anche quando questo pare “solo” un semplice scarabocchio, che peraltro racchiude in sé, in potenza, tutte le forme pittografiche più evolute che si presenteranno in futuro.

 

Dott.ssa Ilaria Palvarini

Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva

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